La Comunità Europea ha emanato direttive con obiettivi ambizioni per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra. Entro il 2050, l’Unione Europea vuole raggiungere la neutralità climatica, un obiettivo di interesse comune e di grande importanza per il nostro pianeta, la nostra salute e quella delle generazioni future. Sicuramente un ruolo importante per raggiungere tale obiettivo, lo riveste il gas ecologico, cioè il gas utilizzato nell’industria che dovrebbe avere un impatto sul clima possibilmente pari a zero. Andiamo ad esplorare quali sono gli impatti dei gas utilizzati.
Un po di storia! Utilizziamo tutti i giorni il frigorifero in casa e, spesso i condizionatori, ma a volte non diamo molto peso all’invenzione del frigorifero e alla sua importanza. Sappiamo che Newton formulò la legge di gravitazione universale nel 1660; Edison inventò la lampadina ad incandescenza, brevettata nel 1880; Marconi inventò la radio nel 1896; ma il frigorifero?
Non è molto noto, né come funziona, né chi lo ha inventato. Tra l’altro la sua invenzione è abbastanza controversa. Ovviamente, si sa da tempo immemore che il cibo si conserva con il freddo e forse non tutti sanno che finché non fu inventato il frigorifero, esistevano le “neviere”, grotte dove veniva raccolta la neve usata proprio per conservare il cibo al fresco. Già nel 1756 il medico scozzese William Cullen dimostrò che un liquido evaporando sottrae calore all’ambiente circostante e ipotizzò che si potesse costruire una macchina refrigerante su questo principio.
Dobbiamo poi aspettare il 1835, quando Jacob Perkins, ingegnere americano di origini scozzesi, brevettò in Inghilterra, una macchina del freddo, basata sulla compressione del vapore di etere etilico. Poi nel 1851 fu assegnato un brevetto per una macchina per produrre ghiaccio a John Gorrie, la cui macchina e testi scientifici sono conservati allo Smithsonian a Washington; sono i primi documenti scientifici completi reperibili sul frigorifero. Purtroppo John Gorrie scomparve nel 1855 e non riuscì a rendere realtà i suoi studi.
Il francese Charles Terrier fu il primo a realizzare un vero impianto refrigerante funzionante nel 1876, che fu montato su un piroscafo che trasportava carne dal Sud America alla Francia. Questa invenzione fu di una portata straordinaria, perché consentiva la commercializzazione, anche a livello intercontinentale, degli alimenti, che potevano mantenere inalterate le proprie caratteristiche organolettiche nonostante viaggi di lunga durata. Grazie a Terrier, possiamo godere della conservazione del cibo a lungo termine.
Il primo frigorifero viene prodotto a Chicago nel 1913 (il Domelre, che non ebbe successo), e poi il famoso Frigidaire (che invece ne ebbe) nel 1916. Con la diffusione dei prodotti del freddo, vengono introdotti anche nuovi gas refrigeranti.
Negli anni trenta, compaiono sul mercato i primi fluidi clorurati, il Freon 11 e 12. Con la crescita della produzione dei frigoriferi, c’era la necessità di usare fluidi stabili chimicamente, non tossici e non infiammabili, con buone proprietà termodinamiche. Si iniziano pertanto ad utilizzare i CFC (Cloro Fluoro Carburi), che sono la prima generazione di gas refrigeranti, con i frigoriferi che cominciano a diffondersi in grande quantità nelle case dal 1950.
Nella seconda metà degli anni 70, i chimici, Frank Sherwood Rowland e Mario J. Molina, suggerirono una nuova teoria secondo la quale il contenuto dei gas CFC aveva un effetto distruttivo sull’ozono. Osteggiati subito da qualche industria, che li tacciò come inventori di storie di fantascienza, i loro studi furono, invece, confermati pochi anni più tardi; poi nel 1995 gli fu assegnato il premio Nobel per la chimica, tanto fu la portata delle loro scoperte.
L’industria del freddo dovette, quindi, reagire per rispettare le esigenze ambientali; con il protocollo di Montreal, entrato in vigore nel 1989, si mirava a ridurre e poi eliminare l’uso dei CFC entro il 2000.
Vennero introdotti nuovi gas, gli HCFC, ad esempio R22 e R502, dove le molecole di cloro vennero sostituite da molecole di idrogeno, rendendo l’effetto del gas meno ozonolesivo.
Negli HCFC la sostituzione del cloro con l’idrogeno è soltanto parziale e quindi l’effetto di distruzione dell’ozono ancora importante. Nel 1991 e 1992, l’Europa sancisce la sospensione anticipata della produzione di CFC, ma anche la messa al bando degli HCFC; nascono così gli HFC, cioè i fluidi refrigeranti dove il cloro è integralmente sostituito dall’idrogeno.
Nel 1998 la Conferenza Mondiale di Kyoto sui cambiamenti climatici, stabilisce di includere anche gli HFC tra le sostanze da bandire, perché sebbene non abbiano effetti sullo strato di ozono, contribuiscono comunque alla formazione dell’effetto serra.
Con il Regolamento Europeo 2037 del 2000, si disciplina finalmente la dismissione totale degli HCFC e HFC, che hanno avuto un contributo, purtroppo, importante al riscaldamento globale. Il gas ecologico comincia a prendere spazio e a sostituire i gas più inquinanti.
I gas naturali R290, R600, etc., quindi, si stanno finalmente diffondendo e hanno, non solo un bassissimo o quasi nullo impatto nell’ambiente, ma consumano meno energia, per cui il beneficio è duplice.
Per capire l’impatto nella nostra atmosfera dei gas refrigeranti, occorre introdurre il valore del GWP, che è l’acronimo per GLOBAL WARMING POTENTIAL. Si tratta di una misura relativa agli effetti sul riscaldamento globale dei diversi gas serra. Si assegna un valore alla quantità di calore intrappolato da una massa simile di anidride carbonica in un determinato periodo di tempo.
L’anidride carbonica è stata scelta dall’ IPPC, Intergovernmental Panel on Climate Change, un foro scientifico delle Nazioni Unite, come gas di riferimento con GWP 1. Il Regolamento Europeo sugli F-Gas, 517 del 2014 (come vengono chiamati i gas refrigeranti) ha imposto una serie di divieti in Europa alla produzione di impianti con F-Gas ad alto impatto, con l’obiettivo di ridurre del 79% entro il 2030 dell’emissione di gas a effetto serra.
Quindi è vietato immettere sul mercato:
- frigoriferi e surgelatori commerciali (ermetici) con GWP superiore a 150 dal 01.01.2022;
- Condizionatori portatili ermetici con GWP superiore a 150 dal 01.01.2020;
- Condizionatori residenziali con carica gas inferiore a 3 Kg con GWP superiore a 750 dal 01.01.2025;
Uno dei gas utilizzati, fino a poco tempo fa, dall’industria del freddo è l’R134a, un HFC che è stato bandito in Europa solo dal 01.01.2022. Il suo GWP è circa 1360, quindi molto alto, rispetto all’anidride carbonica. Comunque per dare un’idea, il primo CFC l’R12 aveva un GWP di 10.300! Solo dal 01.01.2022, quindi da “ieri”, sono stati imposti GWP inferiori a 150 come limite massimo negli impianti di refrigerazione commerciale. Questo vale poi per l’Europa. Molti Paesi non hanno ancora introdotto queste limitazioni e continuano a costruire impianti con gas dai GWP molto alti.
Ora le organizzazioni europee hanno il merito di aver emanato e di emanare direttive a favore dell’ambiente e di imporre cambiamenti importanti per migliorare l’ambiente in cui viviamo. Le industrie europee sono all’avanguardia in molti campi, tra cui l’adozione di gas ecologico per la refrigerazione e i prodotti europei accolgono i miglioramenti tecnologici, che permettono di ridurre l’impatto delle emissioni di gas serra. C’è anche da considerare che il gas refrigerante non inquina di per sé, perché chiuso ermeticamente all’interno del circuito frigorifero. Inquinerebbe solo se si presenta una perdita che lo disperde nell’ambiente.
Da ciò ne consegue che le manutenzioni devono essere fatte da personale specializzato e secondo le corrette procedure e normative. Comunque va prestata molta attenzione alle caratteristiche tecniche di quello che si acquista.

Quaba nasce nel 2022 e adotta già sin da subito un gas naturale l’ R290 il cui GWP è 3, notevolmente inferiore al minimo imposto di 150. La nostra responsabilità, nonostante il settore dei frigogasatori è molto piccolo in termini di quantitativi e, anche di cariche di gas immesse, poche decine di grammi, rispetto al settore dei frigoriferi e della climatizzazione, è stata quella di adottare subito il gas ecologico come soluzione migliore per il nostro ambiente.
E’ nello spirito dell’azienda e di tutte le persone che ci lavorano considerare l’adozione delle tecnologie più innovative solo un passo iniziale, lungi dall’essere un punto di arrivo. L’innovazione è anche uno stato mentale, una spinta personale, una manifestazione forte della volontà per migliorare il nostro ambiente e fare tutto quello che è nel nostro potere per donare a noi stessi e alle generazioni future un mondo migliore.